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Ernest

testo e regia Manuel Capraro

 

con

Alessandro Bandini

Eletta Del Castillo

Rachele Gatti

Silvia Pernarella 

Livia Rossi

Claudio Zappalà

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foto 

Caterina Valletti

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grafica

Silvia Formenti

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Video

Matteo Ferrarini

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Note di Regia

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In un periodo storico, dove l’identità dell’individuo è fondamentale, dove sembra che solo quello che diciamo è, dove sembra che un gesto, un fatto avvenuto, conti molto meno di quello che invece una persona può dire. Dove insomma siamo sommersi da parole, commenti, arrivando al paradosso di tutto questo con i fake profiles e i fake comments. Ecco che allora quello che scriveva Wilde nel 1895 sembra scritto ieri. La forza delle parole trionferà sempre sui fatti che non avranno mai modo di affermarsi, tutto viene preso sul serio e nel momento successivo niente è più serio. Per questo una commedia così brillante, divertente e all’apparenza frivola, nasconde invece  un’ironia pungente, una continua satira ad una società cieca, immobile, sorda e chiusa nelle sue ormai fragili e futili convinzioni . Una commedia frivola per persone serie, come se la commedia avesse appunto due facce, da un lato prendersi gioco di quella società vezzosa e viziosa così, purtroppo, vicina alla nostra, e dall’altro farci vedere la sua brutalità, la sua ignoranza e ottusità, purtroppo, di nuovo troppo  simile alla nostra. Nel protagonista, a mio avviso, la genialità di Wilde si manifesta nella sua maniera più semplice e profonda. Mr. Worthing è un trovatello.  Chi è Mr Worthing? La persona che con lavoro, fatica, dedizione e impegno è riuscita nonostante le sue umili e ignote origini a creare una sua identità all’interno della società in cui vive oppure un nessuno perché l’unico parente che può presentare al cospetto della società è una vecchia borsa con manici? Non assomiglia a un ragazzo coraggioso che lascia la sua terra martoriata e con un barcone approda in una terra sconosciuta, alla ricerca di una nuova identità? Chi decide chi sei e se sei parte di questa società? Le tue origini o i soldi? Come nel caso di Cecile, che non appena si scopre avere un ingente patrimonio di rendita diventa subito una fanciulla molto attraente da comune ragazza di discreta famiglia che era prima. Chi e che cosa ci rende rispettabili e degni di essere integrati nella società? Oggi che sempre di più diamo spazio e importanza al pensiero e alle parole di tutti, sembra quasi un paradosso “wildiano”, perché in realtà non diamo spazio e importanza al pensiero e alla parola di nessuno, perché abbiamo dimenticato come si fa ad ascoltare. Abbiamo dimenticato che tutti possono entrare a far parte di questa società ed essere persone rispettabili e oneste, senza aver bisogno di nomi o leggi.

Concept

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Questo spettacolo è stato pensato per scardinare l’idea di rappresentazione frontale a cui siamo abituati. Il pubblico seduto in file a guardare gli attori davanti a loro sul palco. Noi abbiamo deciso di scendere da quel palco di andare incontro agli spettatori, coinvolgendoli, parlando e scherzando con loro, farli sentire veramente parte della commedia. La grande forza del Teatro è che avviene veramente davanti ai tuoi occhi in quel momento. Vive. E noi vogliamo far vedere questa vita il più vicino possibile. Inoltre abbiamo deciso di lavorare non solo attraverso il duro lavoro dell’interpretazione, ma anche attraverso il canto e il movimento. Insomma uno spettacolo/performance, dove vogliamo creare col pubblico non una serata di teatro, ma un’esperienza attraverso la satira e l’ironia che sono le armi più potenti di riflessione che abbiamo.

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